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Marcegaglia al Governo:
100 giorni decisivi,
servono azioni concrete

dall'inviato Piero Fornara

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13 giugno 2009

SANTA MARGHERITA LIGURE – Chiudendo sabato il 39° convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria a Santa Margherita Ligure, focalizzato sul tema «Dopo! La crisi, l'Italia e come prepararsi per ripartire», Emma Marcegaglia ha chiesto al presidente del consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, che l'aveva preceduta sul palco, «cento giorni di concretezza, di azione forte, veloce e mirata». Il governo «deve cambiare passo. I prossimi cento giorni – ha proseguito la presidente di Confindustria – sono fondamentali, perché se agiremo bene potremo salvare quel pezzo di sistema produttivo che rischia di morire. Dobbiamo avviare riforme strutturali, cerchiamo di capire come portarle avanti e dare un sollievo alle imprese e ai cittadini».
«Stiamo cercando di evitare il panico e che ci sia diffusione del pessimismo, ma dobbiamo dire la verità: la situazione è difficile – ha aggiunto Marcegaglia – rischiamo di perdere un pezzo del nostro sistema produttivo, ci sono troppe aziende che rischiano di morire. Siamo vivi e combattivi, non vogliamo rassegnarci, non vogliamo che questo funerale ci sia, anzi vogliamo reagire. Per questo serve una nuova stagione». Marcegaglia ha rilanciato le proposte avanzate al governo dai Giovani di Confindustria, a partire da una "Tremonti-ter" «che aiuti le imprese a fare investimenti». Ha citato tra gli interventi da effettuare subito quelli relativi alle infrastrutture e ha chiesto che nei cento giorni si paghi «almeno un pezzetto» di quanto dovuto alle imprese dalla pubblica amministrazione.

Sull'apertura dei cantieri «facciamo uno sforzo in più per aprirli tutti». La leader degli industriali ha detto basta alla «cultura dei veti, da sconfiggere una volta per tutte. Non ci possiamo rassegnare al fatto che in questo paese ci vogliono 18 mesi per aprire un cantiere». Emma Marcegaglia non vuole sentire parlare della nuova imposta patrimoniale ipotizzata da Pier Luigi Bersani per far fronte alla crisi: «Siamo un Paese che ha già troppe tasse. Non serve nessuna nuova imposta, ma occorre combattere l'evasione fiscale e soprattutto la spesa improduttiva».

Sulla stretta creditizia, la Marcegaglia ha detto che «se manca il credito a imprese che sono sane c'è il rischio che queste aziende muoiano.Troppe aziende si vedono ritirare i fidi e non riescono a finanziare gli investimenti. Questa è la nostra priorità, va fatto un pressing forte perchè le banche facciano il loro mestiere e non lascino sole le imprese. Questo - ha detto - è essenziale».Lo spostamento del G8 a L'Aquila, un'«intuizione del presidente Berlusconi», ha «un valore simbolico, perché vogliamo ricostruire l'economia mondiale dopo la crisi come le città dopo il terremoto». Lo ha riconosciuto, nel suo intervento conclusivo al convegno dei Giovani Imprenditori, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che non ha però nascosto un certo disappunto per il «danno economico» derivante alla società di famiglia dal blocco dei lavori alla Maddalena: «Con sforzo andiamo comunque avanti con i lavori, perché siamo convinti che sia uno dei posti più belli del mondo e abbiamo anche vinto un ricorso al Tar».

13 giugno 2009
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